Prima di poter vedere le Fate e ricongiungerci ad esse nella fratellanza, bisogna affrontare e superare un bel po' di "strati" eterici, tutti i veli che l'umanità ha intessuto per isolarsi dalle Fate, dagli Angeli e dalla prossimità degli invisibili mondi spirituali. Quando sarete riusciti ad aprire una breccia avvicinandovi alla vista delle Fate, udrete allora ciò che esse hanno da dirvi allo stesso modo in cui udite qualsiasi altra cosa.
Fino a che non avrete raggiunto questo stadio di sviluppo, tuttavia, per udire ciò che le Fate dicono dovrete ascoltare con il cuore. A questo scopo, lasciate andare tutti gli affanni, le preoccupazioni e quel continuo lavorio che ha luogo a livello mentale. Abbracciate il silenzio e ritiratevi in esso. Respirate la luce celeste della stella a sei punte che guarisce e rinnova tutte le cose. In questo dolce silenzio deponete i vostri fardelli terreni e ritornate ad essere bambini, dei bambini in senso ideale per così dire, dal momento che l'infanzia umana non è priva di stress e problemi; sicuramente tutti noi, in un momento felice e spensierato, abbiamo espresso lo spirito dell'infanzia ideale; è proprio questo spirito d'innocenza che abbiamo bisogno di riscoprire.
Raggiunto questo stato, eseguite uno degli incantesimi, quindi chiedete al vostro intuito di guidarvi e incamminatevi attraverso la campagna, meglio se in luoghi non frequentati, dove potete abbandonare la strada e inoltrarvi nei prati o nei boschi.
Anche quando siete a casa potete parlare alle Fate e ascoltarle sotto forma di meditazione, purché prima di iniziare a meditare contempliate la serenità e la bellezza della natura, in modo da avvicinarvi ad essa. È buona cosa tenere di fronte a sé una pianta da appartamento o dei fiori raccolti in giardino, cosicché sia possibile stabilire un contatto tra il proprio cuore e gli spiriti della natura. Questo processo può venire agevolato dalla lettura di poesia bucolica, dall'ascolto di buona musica (non usate pop music o altri tipi di musica leggera perché essi inibiscono e in alcuni casi soffocano le forze vitali) e dallo studio dell'arte. Le Fate sono telepatiche e, una volta contattate ed evocate, la materia e lo spazio non costituiranno affatto un problema per loro. E comunque meglio, all'inizio, cercare un contatto diretto in zone isolate e intatte.
Affinché le Fate possano parlarvi, dovete parlare voi per primi; è infatti molto importante comprendere che sta sempre a voi stabilire un primo contatto. Le Fate sono timide e temono la nostra grezza realtà materiale; esse sono curiose e in un certo senso affascinate dagli esseri umani, ma nei loro ricordi noi siamo anche coloro che distruggono e inquinano.
Il nostro inquinamento inoltre non si limita all'ambiente naturale, ma colpisce anche i piani eterici: bisogna ricordare che, a livello eterico, abbiamo causato un terribile inquinamento di enormi proporzioni. I piani eterici dovrebbero invece essere splendidi, perché l'etere è una materia sottile e adattabile che può dar vita a una bellezza ben più grande e più pura di quanto potrà mai manifestarsi sulla Terra, anche se i due piani comunicano tra loro.
Grazie alla malleabilità dei piani eterici, questo terribile inquinamento può in compenso essere eliminato molto più facilmente di quello causato sulla Terra. Possiamo purificare l'etere con pensieri buoni e gentili, pensieri sensibili e artistici, pensieri d'amore.
Se mentre cerchiamo le Fate emaniamo questi pensieri, esse riconosceranno noi e le nostre intenzioni come se avessimo usato una parola d'ordine o un codice segreto. Ciò sarà d'aiuto per riparare gli errori passati e presenti degli esseri umani, e servirà perché le Fate comprendano che non siamo venuti a depredare. I nostri scopi tuttavia dovranno essere sempre guidati da sincerità assoluta, perché le Fate non si possono ingannare. Esse non usano l'intelletto ma vedono la verità e hanno accesso a immensi serbatoi di intelligenza e saggezza.
Vanno quindi rispettati i loro dubbi e le loro incertezze su di noi, e fare tutto quello che possiamo per aiutarle a creare nei piani eterici delle forme piacevoli che pian piano elimineranno l'inquinamento sottile; possiamo farlo con i nostri pensieri, la nostra sintonia spirituale, le nostre azioni, il nostro modo di vivere sulla Terra e di relazionarci con essa.
Mandate alle Fate questi gentili pensieri d'amore mentre camminate, e parlate loro in modo naturale, senza timore, nel vostro cuore; o anche ad alta voce se siete sicuri che non ci sia nessuno nei paraggi! Ringraziatele per il loro incessante lavoro nel regno della natura e Fate loro sapere che apprezzate profondamente le forme e i colori degli alberi, dei fiori, delle erbe e dei prati. Poi, quando avete trovato un punto in cui sedervi, iniziate a guardare con profondità fin nel cuore della natura.
Andate oltre la forma esteriore delle piante e degli alberi attorno a voi, osservate la vita spirituale dietro la materia salire come pura luce bianca dentro la linfa che porta il nutrimento di Madre Terra. Guardate in profondità nelle belle forme dei fiori e degli alberi, e vedrete l'essenza del loro spirito danzare e giocare come una fiamma bianca e rarefatta all'interno della loro struttura fisica.
Questo è l'amore, la gioia della Dea che sorride alla Terra e infonde energia a Fate ed Angeli perché essi rivitalizzino e rinnovino la natura.
La sacra fiamma bianca della Dea brucia nel tempio del suo cuore e tutte le forme visibili del mondo naturale anelano ad essa: ogni scultura vivente, ogni sfumatura di colore possiede una sua storia sui mondi interiori, e quando con la vostra vista interiore vedrete salire la luce bianca all'interno di ogni pianta e di ogni albero, allora le Fate giungeranno molto vicino a voi.
Seguitate a parlar loro del vostro amore per la Terra e del vostro apprezzamento per il loro lavoro, quindi ascoltate attentamente con la mente del cuore. Non si tratta tanto di sforzarsi, quanto di ascoltare con delicatezza, con tutto il vostro essere... e la risposta arriverà.
A volte le Fate usano simboli piuttosto che parole, e vi porteranno per qualche istante nei loro mondi per offrirvi una lezione spirituale o un'esperienza. Altre volte esse usano le parole o comunicano attraverso l'intelligenza; in quei momenti una fonte sgorgherà nella vostra mente e voi capirete ciò che vi stanno dicendo.
Quando si tratta di Fate, ascoltare viene prima del vedere. Dovrete infatti parlar loro per alcune volte nel vostro cuore, mentre sedete in solitudine e in silenzio nel punto che avete scelto, prima che esse si azzardino a fidarsi di voi. Quando poi inizieranno a comunicare con voi, dovrà probabilmente trascorrere del tempo prima che vi concedano di vedere le loro forme eteriche brillare alla luce del sole o apparire come i contorni di un sogno mentre danzano eteree tra le nebbie soffuse e la pioggerellina.
Se volete vedere le Fate, non puntate lo sguardo su di loro, o spariranno!
Guardatele con la coda dell'occhio, senza aria di sfida e senza fare confronti; ricordate che esse, comparendo, vi concedono un privilegio. Mandate loro un flusso delicato e gentile di bianca luce spirituale dal centro della stella a sei punte, che è direttamente collegata al vostro cuore; benedirete così le Fate e il lavoro che svolgono. Esse percepiranno questa benedizione e, a suo tempo, ve la restituiranno.
Questo dare e ricevere può anche essere compiuto materialmente con piccole offerte da parte vostra. Tradizionalmente le Fate apprezzano un panetto di buon burro, un vasetto di marmellata fatta in casa, un bicchiere di punch o di vino, una tazza di latte o di miele, un piccolo dolce che avete preparato per loro usando i migliori ingredienti. Assicuratevi sempre che ogni dono offerto sia della migliore qualità e di origine naturale o biologica. Dite con convinzione: "Questo è per le Fate" e lasciate il vostro dono su una collinetta erbosa, sotto un cespuglio o presso un albero fatato.
Accompagnate il dono con amore e con la vostra benedizione; le Fate vi ricompenseranno con una moltitudine di piccoli e delicati miracoli che cadranno sulla vostra vita quotidiana come una magica pioggia d'oro.
Durante un viaggio in Turchia, qualche anno fa, mi ritrovai in una area selvaggia presso il mar Egeo e, dal momento che la zona era isolata, decisi di far dono alle Fate di una danza irlandese molto ritmata e vivace che avevo imparato da bambina. Le Fate infatti apprezzano il dono di una poesia, di un canto, di una musica o di una danza più di qualsiasi oggetto materiale, e pensai quindi che alle Fate turche sarebbe piaciuta una melodia dal sapore celtico. Avevo eseguito la mia danza al tramonto e il mattino successivo, mentre mi preparavo per un'altra passeggiata, trovai sulla strada una campanella che brillava sotto il sole. Era una di quelle tintinnanti campanelle che ornano il collo delle eleganti mucche turche quando attraversano le distese di terra; le avevo già notate e mi erano piaciute molto. Nulla avrebbe potuto distogliermi dall'idea che agili dita fatate avevano allentato il collare di una mucca affinché la campanella cadesse dove io potevo trovarla, come ringraziamento per il mio dono musicale della notte prima!
Questi meravigliosi piccoli episodi succedono in continuazione quando si comincia a comunicare con le Fate e a offrire loro dei doni. In futuro il loro più grande dono a noi e a chiunque le cerchi adesso con cuore sincero, sarà forse quello di insegnarci ancora una volta l'arte di vivere felici senza dover ricorrere a droghe, alcool o altre sostanze che modificano l'umore e che provengono da piani astrali sinistri e inferiori. Se solo potessimo ricordare come accedervi, scopriremmo livelli di vita di uno splendore intenso, molto più appaganti e soddisfacenti di questi terribili pozzi astrali che producono violenza e sofferenza.
Le droghe sono sempre state usate, in conformità alle leggi divine, per aprire e caricare i chakra, in modo che anche gli occhi dello spirito potessero schiudersi. Tuttavia è curioso notare come l'uso massiccio, indiscriminato e ignorante di queste sostanze estremamente pericolose (pericolose dal punto di vista spirituale più che da quello fisico) sia iniziato proprio quando i nostri occhi si sono definitivamente chiusi sui mondi fatati e la rivoluzione industriale ha cominciato il suo corso. È stato allora che abbiamo perduto la nostra capacità di percepire gli spiriti della natura e le "vesti del cielo" che il loro mondo incantato spiegava dinanzi a noi per rammentarci che la nostra essenza è spirito e che siamo creature dell'eternità.
La sensazione di perdita che proviamo costantemente a livello dell'anima si esprime nella società come temperamento distruttivo. Le Fate ci insegneranno a "ritornare a casa" senza dover ricorrere a quelle sostanze dannose la cui esistenza umilia e schiavizza l'umanità. Quando impareremo dalle Fate a nutrire la nostra anima con un senso di liberazione, di allegria e di quella gioia che nasce da piaceri semplici e naturali, il sentiero che conduce ai regni superiori comincerà ad aprirsi davanti a noi.
Prima che l'umanità piombasse negli abissi della materia, in un declino culminato con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, esisteva un'età dell'oro. In un tempo molto lontano, gli uomini e le Fate potevano vedersi e parlarsi liberamente, vi era amore, comprensione e cooperazione tra i loro mondi, uomini e donne camminavano con gli Angeli e la Terra era un paradiso. Si viveva, si coltivava il cibo e si cooperava con gli esseri Angelici e con le Fate; tutto questo portava all'umanità una perfetta salute fisica e spirituale. Non si combattevano guerre, non si uccidevano gli animali; la vita era un'avventura cosmica così splendida e sorprendente che ad un certo punto si decise che l'umanità avrebbe dovuto accogliere la sfida e intraprendere un viaggio negli abissi della materia più densa e perduta.
Fu così che gli esseri umani si avviarono sul sentiero che conduce al cuore dell'oscurità, e una perdita seguì l'altra. Adesso però è tempo di liberarsi dalla morsa di Ahriman, il Signore delle Tenebre, e da quella della sua consorte, la Luce Falsa, per far ritorno infine alla nostra vera casa.
Quando inizieremo ad accogliere nuovamente nella nostra vita le nobili Fate e gli Elfi scherzosi e danzanti, quando apriremo sempre di più il nostro cuore e la nostra mente alle forze creatrici dell'universo, in modo da vedere le meraviglie della vita spirituale segreta della natura, allora riusciremo a capire che le sue forme e le sue bellezze sono le forme-pensiero del nostro sé più elevato, l'essenza stessa della nostra vera "natura umana", che è spirito espresso in una forma esterna. Questo regno della natura, animato dalle Fate, fornisce alla nostra anima l'ambiente ideale per esprime arte, armonia e bellezza, che sono i fiori dell'amore in azione.
Le sfide della natura non sono fatte per condurci a quella filosofia secondo la quale la durezza e la crudeltà sono le leggi e la dinamica della vita. Questa filosofia (l'attuale clima economico lo dimostra) l'abbiamo ben digerita e in essa ora ci identifichiamo. Al contrario, queste sfide ci insegnano ad entrare in noi stessi e a invocare i poteri di un volere più alto, i poteri dello spirito. Abbiamo decisamente mal interpretato la lezione che la natura ci ha offerto, perché non riusciamo vedere o comprendere la gioiosa comitiva delle Fate e degli Angeli, o l'amore divino che essi esprimono.
Eppure, se ci risveglieremo nuovamente ai misteri e alle verità della natura, quell'antico stato ideale rinascerà nel cuore di ogni essere umano, e le Fate, le nostre amiche ritrovate, porteranno in dono al nostro nuovo paradiso tutta la gioia del mondo.